In questa occasione la riflessione gira in torno alle conseguenze della crisi sulla vendita del prosciutto iberico, principalmente nella Spagna, in questi giorni così importanti per il prodotto di qui parliamo (e di tanti altri), come sono le feste di Natale (periodo in cui, soprattutto nei tre ultimi mesi dell’anno, si fa più della mettà della vendita di prosciutto di tutto l’anno). Per parlare di ciò useremo dati e notizie che riguardano al 2011, e cioè, alla scorsa campagna natalizia.
Si parla di una discesa in molti casi di un 50% nel prezio del prodotto, discesa incominciata tre anni al proposito di questi dati di 2011. Dalla Asici (Asociación Interprofesional del Cerdo Ibérico), di cui formano parte sia allevatori che industriali spagnoli, parla il suo presidente José María Molina con ottimismo, rifferendosi al miglioramento di al meno un 30% nelle vendite alla fine del 2011, che probabilmente sia conseguenza di questa importante discesa nei prezzi, la cui permette l’acquisto del prosciutto iberico ai compratori di “livelli più bassi”. Molina ci informa che il prezzo medio del prosciutto iberico di ghianda tre anni fa era più o meno di 35/40 euro/kilo, mentre adesso si può acquisire per un prezzo tra i 22 e i 25 euro/kilo.
La discesa dei prezzi si deve non soltando ad una strategia per combattere la caduta del consumo dovuta alla crisi, ma pure, secondo le dichiarazioni dello stesso Molina, a un exceso di stock proveniente da anni scorsi.