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Gli otto dubbi piú frequenti sul prosciutto iberico spagnolo

Il prosciutto iberico è uno dei piatti più rappresentativi della gastronomia spagnola. Acclamato in mezzo mondo, aziende nazionali hanno esportato questo prodotto a zone lontane come Cina, Giappone o Russia. Sono molte le leggende che girano intorno a questo prodotto così spagnolo. Ce ne parla l’esperto Enrique Tomás.

Il jamon è uno dei prodotti spagnoli più richiesti al di fuori della nostre frontiere. Secondo i dati pubblicati dal Consorzio del prosciutto Serrano Spagnolo, i produttori nazionali di questo esportano in un anno circa 30.000 tonnellate di jamon a Paesi dell’Unione Europea e ad altre grandi economie mondiali.

I maggiori mercati sono Germania, Francia e Portogallo, mentre altri Paesi come Mexico, Cina, Giappone e Stati Uniti richiedono sempre di più questo prodotto con sigillo “Marca España”.

Anche se il suo sapore e le sue qualità principali sono conosciuti in tutti gli angoli del pianeta, esistono tuttora varie incognite per quanto riguarda il taglio, la stagionatura, le caratteristiche…

L’imprenditore catalano Enrique Tomás si é proposto, nel suo libro “Grande bugie sul jamón” sfatare i miti che esistono prosciutto iberico.

I suoi 30 anni e più dedicati ad un’attività quasi esclusivamente dedicata a questo gioiello della gastronomia spagnola lo rendono uno dei maggiori esperti in questo campo.

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Le 8 grandi incognite

Enrique Tomás cerca, con la pubblicazione di quest’ opera, risolvere i dubbi che da decenni il consumatore comune si pone a proposito di questo prodotto.

Pieno di consigli partici su come valutare, comprare, conservare e consumare il jamon, il grande ingresso è la spiegazione di questi miti e legende intorno a quest’ elemento chiave della nostra cucina.

Queste sono alcune delle verità che sostiene e i miti che sfata l’esperto:

Esiste il prosciutto di bellota?

Questa è per l’autore una delle bugie più grandi che circolano sul prosciutto iberico. “Un maiale morirebbe se dovesse mangiare solamente ghiande”, afferma. Per riassumere, quando un animale non è uscito ai pascoli e si è alimentato con mangime, si chiama maiale iberico di mangime. Si chiama “jamón de bellota”, spiega, il jamón risultante da un maiale con alto percentuale di purezza di razza, il quale ha passato la ultima tappa della sua vita in libertà. Concretamente, tra i mesi di ottobre e marzo, approssimativamente. Si chiama così perché si alimenta di tutto ciò che ivi ha trovato: erbe selvatiche, ghiande ed altri prodotti autoctoni della zona.

— Tutti i maiali sono di zampa nera (Pata Negra)?

“Per cominciare non è la zampa che è nera”, precisa. Un altro errore è fidarci dello zoccolo, si è nero o no. Anche se é comune nei prosciutti iberici, non è  imprescindibile. Il miglior prosciutto iberico di bellota del mondo potrebbe non avere lo zoccolo nero né un solo colore scuro nella zampa.

— Due allo stesso tempo di uno?

Ci sono fabbricanti che hanno voluto accelerare il processo con l’idea di fabbricare due prosciutti nello stesso lasso di tempo di uno, con la convinzione che così facendo stiano ammortizzando l’investimento con maggiore rapidità. L’autore si dimostra secco a proposito di questa leggenda. “Vi assicuro che il risultato non è lo stesso. Non c’entra niente”.

— È buono il grasso del prosciutto iberico?

È diretto anche con questa domanda. “No”, afferma ed aggiunge che anche se il jamón deve avere il grasso attaccato alla carne parliamo di grasso in eccesso, che serve solamente per proteggere il jprosciutto.

In definitiva, il jamón deve avere grasso, però non è sano consumarlo. Diciamo che il grasso è buono perché, se dovessimo toglierlo, il prodotto sarebbe più caro ed aumenterebbe il prezzo, afferma.

Differente é il caso del grasso che appare dentro del prosciutto, che si può consumare, anche se lo sconsiglia per tutto il resto.

— Per mantenere il prosciutto iberico una volta tagliato, va coperto con uno strato di grasso?

Anche se confessa di averlo consigliato in alcune occasioni, adesso rettifica e afferma “ non lo facciano di nuovo”. È meglio buttare il grasso e utilizzare un panno che non liberi peluria per coprire il prosciutto. L’unico obiettivo di tapparlo è quello di evitare che riceva luce e che resti il meno possibile esposto all’aria.

— È meglio tagliare il prosciutto iberico con il coltello o con la macchina?

“Qualora dovessero offrirlo nei due modi durante un assaggio al buio, non se ne accorgerebbe nessuno”, confessa. “Io stesso l’ho verificato molte volte e con tutti i tipi di persone”.

— Quanto tempo deve passare tra tagliare e mangiare il prosciutto iberico?

La cosa migliore é mangiarlo appena tagliato, consiglia. Attenzione: se lo mettiamo su un piatto e poi nel frigorifero, roviniamo tutto. Sconsiglia assolutamente, una volta tolto dal freddo, scaldarlo nel microonde. Non bisogna farlo “mai” L’unico risultato é alterare in dieci secondi un processo naturale, solamente per dare un’immagine fasulla.”

 È caro il prosciutto iberico Pata Negra?

“Il prosciutto che non da piacere sì, è caro”, segnala Enrique Tomás. Nessuno compra il “jamón” per sfamarsi , è semplice, spiega, per concludere “ mi vengono alla mente mille panini fantastici piuttosto che un panino di prosciutto che non da piacere”.

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